H O M E
Un modo differente di guardare il campanile più noto della città quello della cattedrale di San Zeno (Duomo), riflesso in una pozza d’acqua sui gradoni di pietra serena del Battistero antistante.
Il campanile della Cattedrale si presenterebbe come il risultato della ristrutturazione, ad opera di G. Pisano - come attestato dal Vasari -di un'antica torre longobarda. A supportare questa proposta il fatto che la torre risulti insolitamente separata dal corpo della Cattedrale e sia articolata in tre fasce sovrapposte, ciascuna delle quali caratterizzata da un particolare registro stilistico; procedendo dal basso verso l'alto: longobardo, pisano, pisano-lucchese. Partendo dalla base si trovano tre piani privi di aperture, tra i quali il superiore ospita l'orologio, due aperti da bifore, tre movimentati da loggette e l'ultimo, il nono, contenente la cella campanaria corredata da cuspide.
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Marco Prete: bellunese di nascita, cresciuto in Puglia, trapiantato in Toscana, medico radiologo, vivo a Pistoia dove lavoro all’Ospedale Civile dopo aver svolto l’attività di ufficiale medico S.P.E. all’Ospedale Militare di Firenze. Socio AMFI (Associazione Medici Fotografi Italiani), da qualche anno.
La fotografia può quasi essere considerata una logica conseguenza della mia attività anche se, per diletto, ho iniziato a scattare da quando ho incominciato a viaggiare in maniera indipendente.
Durante il periodo universitario da fotografia di viaggio e ricordo personale, quest’hobby è cresciuto diventando a “tutto campo” attraverso una ricerca del particolare e della visuale, con l’acquisto della prima reflex.
Non ripudiando assolutamente il primo periodo fotografico (viaggi e ricordi), mi piace spaziare dal particolare alla foto-denuncia, dallo scatto simpatico che spero muova al riso chi guarda una mia fotografia allo scatto studiato, dalla foto naturalistica agli scatti “rubati” fissando momenti e persone della vita di tutti i giorni, lasciando sempre però libero sfogo all’estro del momento e all’eterno bambino che è in me.
La fotografia rimane un hobby, impegnativo, ma che oltre ad essere un’eccellente valvole di sfogo mi permette di avere piccole soddisfazioni e il più delle volte con scatti che non sono stati assolutamente cercati o preparati, anzi. La considero infatti una forma d’arte: come in un quadro ognuno di noi è attratto da un particolare piuttosto che da un altro, così accade in uno scatto fotografico e quello che cerco di stimolare è appunto questo: la ricerca di uno stimolo, di una critica, di un pensiero.
Attrezzatura: corpo macchina Canon 70D, Canon 600D, Nikon D90
18-55 Canon, 75-300 Canon, 70-300 Tamron, 18-105 Nikon
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